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Terapia sul palco
 CONSIGLIO COMUNALE DI BARCELLONA|25 luglio 2011
In 'Mucha Mujer' il teatro diventa lo strumento attraverso cui le donne con problemi sociali del quartiere Raval possono riconquistare la propria fiducia e autonomia e rivendicare il proprio ruolo nella società.
"Il teatro Mucha Mujer ha aiutato queste donne a ritrovare la forza per andare avanti e forse anche a trovare la loro vocazione artistica"
Come terapia o come mezzo per staccare la spina. In "Mucha mujer", il teatro diventa lo strumento che permette alle donne con problemi sociali del Raval di ritrovare la propria autonomia e fiducia in se stesse e di rivendicare il proprio ruolo nella società.
Dopo il successo della prima edizione con la rappresentazione dello spettacolo Allà, on guardas la força de la teva humanitat, ricomincia il laboratorio teatrale per una dozzina di donne.
Andrea è stata una delle prime donne a partecipare a "Mucha mujer". Transessuale e con problemi di tossicodipendenza, questa residente del Raval ha fatto di questo progetto la sua terapia per uscire dal mondo della droga e, nove mesi dopo, può dire di aver recuperato buona parte della sua autostima e di aver riorientato la sua vita. E tutto grazie al teatro.
"Il mio ambiente è cambiato, ho nuove amiche..." riconosce sul palco questa nuova artista. Come lei, una ventina di donne con diversi problemi sociali hanno partecipato alla prima edizione del progetto "Mucha mujer", che si è concluso con la rappresentazione dello spettacolo Allà, on guardas la força de teva humanica.
"Il mio ambiente è cambiato, ho nuove amiche..." riconosce sul palco questa nuova artista. Come lei, una ventina di donne con diversi problemi sociali hanno partecipato alla prima edizione del progetto "Mucha mujer", che si è concluso con la rappresentazione dello spettacolo Allà, on guardas la força de teva humanica.
Con l'attrice e regista Laura Settecase, il progetto utilizza il teatro come strumento per rafforzare l'autonomia delle partecipanti, creare nuovi legami tra loro e promuovere l'integrazione di queste donne nel loro ambiente.
Lavorare con le domande
Per raggiungere questo obiettivo, le lezioni ruotano attorno al gioco, alla creatività e agli esercizi di improvvisazione, che sono serviti a costruire lo spettacolo finale. "Lavoriamo partendo da una domanda guida che genera nuove domande e anche alcune risposte", spiega la regista di "Mucha mujer".
Domande che indagano le storie personali degli studenti, come quella di Marcia, una ragazza brasiliana che vive a Barcellona, che il workshop ha aiutato a relazionarsi meglio con le persone e le ha dato la spinta per uscire dalla situazione in cui si trovava.
"Mi è stato di grande aiuto nel relazionarmi con le persone, soprattutto quando devo sostenere un colloquio di lavoro, perché provengo da un centro di reinserimento e le persone sono molto discriminate in questo senso", afferma Marcia.
Spazio per la riflessione
Oltre a essere uno spazio in cui ritrovare la propria parte più artistica, "Mucha mujer" è per Marcia un luogo in cui prendere consapevolezza di tutto ciò che ci circonda: "A volte viviamo così velocemente che non abbiamo tempo per riflettere, pensare, ricordare. E qui possiamo farlo."
Dopo il successo della prima edizione, il secondo workshop è iniziato lo scorso marzo, con nuove donne e tante storie personali alle spalle. "Mi ha aiutato ad aprirmi al mondo", racconta Anna, studentessa di questa seconda edizione. "Ero molto chiusa in me stessa e queste lezioni mi hanno fatto saltare, ridere e rivivere".
Vede anche il teatro e questo workshop come uno spazio in cui ritrovare se stessi e incontrare nuove persone. "Incontri persone che, in un modo o nell'altro, potrebbero essersi perse come te a un certo punto, e anche questo ti aiuta."
Che sia come terapia o come modo per staccare la spina, il teatro di "Mucha mujer" ha aiutato queste donne a ritrovare la forza per andare avanti e forse anche a trovare la loro vocazione artistica.





